Conversazione tra i filosofi Averroè e Porfirio.

Emblema della V Sessione. Tratta da ″Liber de Herbis et plantis″, di Manfredvs de Monte Imperiali (1330-1340 ca.)
Biblioteca Nazionale di Francia. Parigi

Castello aragonese - Taranto

Emblema della III Sessione dei Dialogi. Detto anche Castel Sant′Angelo, monumento simbolo della città dei Due Mari. Meraviglioso scrigno di tesori, conserva tutt ′oggi i resti di antiche dominazioni. Dal carattere forte, affascina per il suo affaccio sul mare.

El Pilar - Zaragoza

Catedral-Basilica Nuestra Señora del Pilar, conocida como El Pilar. Icono de la ciudad de Zaragoza, es uno de los santuarios marianos más importantes del mundo católico. Símbolo de la II edición de los Dialogi.

Castelnuovo - Napoli

Detto anche Maschio Angioino, si erge inconfondibile e maestoso, di rimpetto al mare, da oltre sette secoli e scandisce la vicenda di Napoli in quanto capitale del Regno che da essa prende nome e sostanza politico-istituzionale. Monumento-simbolo della città partenopea, emblema della I Sessione.

Tapiz de la Creación - Girona

El tapiz de la Creación, obra románica del siglo XI de gran valor y calidad artística, es una pieza única y excepcional entre los pocos bordados que se conocen y se conservan. La parcela en la que aparece el Sol montado en su carro tirado por caballos, es el símbolo identificativo de la IV edición.

 

Localización Taranto

Università degli Studi di Bari Aldo Moro – Facoltà di Giurisprudenza II

Ex Convento San Francesco

Ex Convento San Francesco - Via Duomo, 259 74123 Taranto TA, Italia

Ubicati nella centralissima via Duomo, la chiesa ed il convento di San Francesco costituiscono il complesso di maggiori dimensioni ed importanza dell’intero centro storico. Solitamente si individua il momento della sua costruzione con il passaggio di San Francesco a Taranto. Questo evento, di cui non si hanno notizie certe, è rappresentativo dell’importanza assunta dai francescani nella città, che scelsero proprio questi luoghi per insediarvi la loro prima comunità.

Realizzato dunque con ogni probabilità nel XIV secolo, era originariamente composto oltre che dal convento, da una piccola chiesa. Il convento, ristrutturato nella metà del XVII secolo, fu adibito nel corso dei secoli a diverse destinazioni d’uso: sede del Comune durante il Settecento, divenne in seguito sede delle truppe napoleoniche, col nome di Caserma Rossarol. Di pregevole fattura il chiostro, articolato su quattro bracci porticati con pregevoli volte a crociera, scanditi da poderosi pilastri.

Acomodation

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Sulla città antica di Taranto, “Città dei Due Mari” [da "Un popolo di formiche: lettere Pugliesi..., 1925", Tommaso Fiore]

«La città antica è dunque posta tuttora nell’isola originaria, lanciata a sbarrare i due mari, come una vecchia nave sdrucita, in pieno vento, e chi vuole recarsi alla nuova, giunto dalla stazione al ponte di pietre a porta Napoli e passatolo, prende di solito a destra la magnifica via che si affaccia sul porto mercantile, a Mar Grande, «dietro alle mura», donde spazia sul molo, sui velieri e i piroscafi, sulle isole, nell’infinito di cielo e mare, ovvero l’altra, anch’essa esterna, a sinistra, lungo Mar Piccolo, «la marina», brulicante del piccolo commercio marinaresco, tuttora grondante e raggiante di acqua a piè del negrore delle case popolari. Il ponte di ferro è, dicevo, all’altro estremo, di passaggio sulla terra ferma, alla città nuova. Nello stesso senso della lunghezza dell’isola è attraversata da via Duomo, l’antiva via, larga pochi metri, dei palazzi secenteschi, dal budello della «via di mezzo», tagliato in tutti i sensi da centinaia di altri budellini, non più larghi, proprio così, di un metro. Bisogna avere il coraggio di insinuarsi per questa rete inestricabile: nulla di simile è altrove, in Puglia, né in Italia»